Il Monte Albero


 

Il Monte Albero

 

Le nostre passeggiate non sempre sono dettate da informazioni o notizie trovate su vecchi libri o tramandateci per via orale, alle volte camminando... camminando ci troviamo di fronte a costruzioni di cui nessuno ci ha mai parlato e nessun libro ne ha mai confermato l’esistenza, questo riteniamo faccia parte della casualità o se volete, chiamatela fortuna che premia quella stretta cerchia di amanti della natura sempre in cerca di immagini o di radici della nostra storia.

Questa mattina pre-pasquale che per ovvi motivi non consigliava lunghi percorsi, il nostro cammino ci ha portato in vetta ad un piccolo colle che sorge a Portoferraio al bivio tra Albereto ed Enfola, colle che sovrasta una spiaggetta chiamata “I Prunini” e che sapevamo conservare dei resti fortificati risalenti all’ultima guerra, venti minuti di difficile ascesa ed infine giungiamo alla cima ed ecco apparire alcuni resti di spesse muraglie, molte semidistrutte, altre che conservano ancora scuri soffitti a volta, altre ancora seminascoste da fitta vegetazione, da questo colle il panorama è semplicemente stupendo, l’occhio si perde dalla punta di capo Vite sino a giungere con un ampio arco all’estrema punta dell’Enfola mentre alle nostre spalle ancora immagini stupende dell’entroterra ferraiese, anticamente si dice che questa collina si chiamasse “Monte Albero” e si favoleggia che in tempi remoti ospitasse un fortilizio o forse un Tempio votivo di ignota datazione storica, in verità devo confessarvi che questo sito così lontano dalle nostre conoscenze storiche ci induce a fantasticare ricordando vecchie fortezze d’altura di cui l’Elba serba molte tracce e vestigia, quindi immaginiamo antiche storie di attacchi di pirati e strenue difese. Probabilmente il luogo andrebbe studiato più minuziosamente ma le rocce scoscese e pericolose a picco sul mare ci sconsigliano ricognizioni più accurate cercando grotte o vie di fuga.

Torniamo sui nostri passi con l’amletico dubbio – abbiamo visitato solo delle fortificazioni militari oppure abbiamo scoperto ancora radici dimenticate della nostra storia? La cosa certa è che vogliamo tornare su questo colle per una visita più accurata, cercando nel frattempo notizie ed informazioni di quello che anticamente veniva chiamato il “Monte Albero “. Arrivederci.

 

                                                                                                        Fabrizio Prianti




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